Dieci passi da fare, se vuoi il tuo e-commerce.

Gaspare RessaEcommerce Leave a Comment

Fare e-commerce è difficile, anche se hai le competenze giuste ed esperienza di anni nel commercio “di strada”. Te ne parlo qui indicandoti dieci passi da fare (più tre iniziali).

Premessa

La seconda crisi Covid-19 e gli ulteriori confinamenti di grossa parte della popolazione italiana hanno spinto molti commercianti e imprenditori a provare a buttarsi nel mondo del commercio elettronico.

Troppi lo hanno fatto improvvisando e sono finiti economicamente a gambe all’aria in una situazione già difficile di suo.

Qualcuno ha provato a sfruttare Amazon ed eBay, scontrandosi nel primo caso con le tariffe altissime (il 15% sul prezzo) e nel secondo caso con una piattaforma, che dopo anni di indiscussa leadership, ora segna il passo ed è più terreno per venditori privati e oggetti usati. Inutile dire che neanche così, salvo rari casi, è andata bene.

Altri ancora hanno provato a farsi fare il sito internet dal “cugino” di turno o dall’amico disoccupato “che ci sa fare con i computer” e con “l’internèt” in cambio di poche centinaia di euro. Peccato non abbiano pensato al resto. Qui le cose sono andate non male, ma malissimo.

La nostra esperienza

Sarò brevissimo. Se sei qui conosci sicuramente Portierecalcio.it e Antisudore.it.

Sono i nostri progetti principali, che curiamo in prima persona e che rappresentano un successo con riscontri sia di pubblico, che di critica da parte degli addetti ai lavori. Inutile fare i modesti. Sappiamo quello che facciamo.

Noi l’e-commerce lo sappiamo progettare, fare e gestire bene. Fine della storia.

Ignoranza e paura: mix fallimentare

Tempo fa siamo stati contattati dal titolare di un negozio di scarpe per bambini della provincia di Taranto. Le cose non andavano bene e aveva deciso di provare ad aprire un e-commerce, per vendere le scarpe sul web.

Problema principale: questa persona non aveva la minima idea dei costi che un progetto del genere ha, né aveva fatto un’analisi di mercato per valutare l’effettivo vantaggio nel vendere le scarpe che offriva già in negozio.

Lo abbiamo fatto noi per lui. Il settore delle calzature, così come quello dell’abbigliamento è dominato dai grandi player (Zalando, la già citata Amazon e la divisione online del colosso Pittarello, solo per citarne tre al volo). Le possibilità di successo erano praticamente nulle e il nostro potenziale cliente ci avrebbe rimesso solo tempo e denaro.

Aggiungiamo inoltre, che chi ci aveva contattato non aveva la minima idea della gestione resi, né dell’altissima percentuale di sostituzione che abbigliamento e accessori hanno. Scoprire di dover gestire da solo spedizioni, resi e ulteriore magazzino, gli ha fatto alzare definitivamente bandiera bianca.

Onestamente non ci è dispiaciuto non lavorare con lui. Non per questioni personali. Ci mancherebbe! Semplicemente avremmo impegnato tempo e risorse in qualcosa che sarebbe morta, commercialmente parlando, nel giro di pochi mesi, a voler essere buoni un anno.

Cosa fare PRIMA di cominciare a progettare un e-commerce

Mentre scrivo questo post, sono tornato con mio grande piacere a fare formazione a ragazzi che vogliono lavorare nel campo della creazione e della gestione di siti internet.

Con loro abbiamo rivisto tutti i passi preliminari, che qualunque impresa deve compiere per arrivare ben preparata e strutturata per competere con i concorrenti già presenti e per intercettare i clienti potenzialmente interessati ai prodotti che venderà. Questo indipendentemente dalle sue dimensioni.

Un percorso lineare, che parte da un’analisi preventiva, a cui segue la definizione della strategia e che si completa con la configurazione degli strumenti e con la scelta dei partner strategici con cui cominciare questa grande avventura.

Fare un’adeguata Analisi

Torniamo all’esempio scritto pochi paragrafi più su. Se devi avviare un e-commerce, devi sapere:

  • Cosa vendere;
  • A chi vendere;
  • Come vendere;
  • Come gestire il pre e il post vendita.

 

Se credi che i quattro punti citati sopra siano sottintesi o da non prendere in considerazione, se vuoi fare impresa, fai meglio a lasciare stare da subito.

Se pensi, che basti una tua esperienza lavorativa sul campo già fatta, magari da dipendente o ereditata da un tuo parente, che essendo di una generazione precedente, ha avuto a che fare con un altro tipo di mercato, sei completamente fuori strada.

Impegnare tempo (e denaro ovviamente) nello studio di questi quattro passaggi, ti permetterà di comprendere da subito se la tua idea di impresa online sia o meno fattibile.

Scegliere la strategia adatta

Se l’analisi che hai fatto, ti ha mostrato dati incoraggianti e uno scenario dove puoi davvero crescere e non limitarti a pagare (a fatica) le spese mensili, è il momento di definire una strategia per vendere tanto e bene.

Devi conoscere per bene tutte le cose da fare in ogni momento della tua attività. Non basta limitarsi alla scelta del CMS o a quella del magazzino, così come non basta improvvisare per quanto riguarda la pubblicità online. Ogni singolo passaggio deve avere una strategia ben definita e attuabile non solo da te, ma da chi ti sarà vicino in questa (si spera) magnifica avventura.

Imparare a usare gli strumenti

Se la strategia è la “mente”, gli strumenti saranno il “braccio”.

Devi conoscere ogni segreto del Content Management System che terrà online il tuo sito e-commerce, gestire al meglio il pannello online del tuo corriere e quelli per l’invio delle newsletter.

Devi saper leggere le statistiche e utilizzarle a tuo vantaggio per migliorare l’esperienza del tuo potenziale cliente e devi scrivere tanti contenuti informativi (come questo che leggi ora), che siano di interesse per chi vuole provare i tuoi prodotti o i tuoi servizi.

Cosa fare DURANTE la gestione di un e-commerce online (e offline).

Se hai superato la prima fase, facendo un’analisi corretta, definendo la strategia e scegliendo correttamente gli strumenti, hai completato tre passaggi molto complicati, ma che sono le fondamenta della tua azienda.

Ti meriteresti già così un bravo, ma le cose adesso si faranno ancora più difficili e in certi momenti i problemi da risolvere saranno delle enormi gatte da pelare!

Andiamo ad analizzare tutto quello con cui dovrai avere a che fare successivamente:

Le spese di gestione

Affitto e bollette dei locali dove avrai la tua merce in magazzino, mobili, scaffali, personal computer, stampanti, plotter, cancelleria e tutti i materiali consumabili che servono alla tua attività.

Una delle cose che mi fanno cadere davvero le braccia, quando ho a che fare con persone che vogliono vendere online, è la completa sottovalutazione di queste spese.

Un magazzino costa. Il pc che usi per lavorare, quando non sei davanti a Facebook a leggere della vita degli altri, costa. Il resto delle apparecchiature citate sopra hanno un prezzo.

Tienine conto perché quando dovrai aprire il portafoglio per loro, non potrai dire di non averle prese in considerazione.

Il Magazzino

Visto che lo abbiamo citato, parliamo proprio del locale dove la tua merce attenderà di essere spedita al cliente che ha fatto l’ordine.

Un prodotto che non si vende subito e resta a prendere polvere in magazzino, occupando spazio, costa. Costa esattamente come le spese citate nel paragrafo precedente, anche se ne hai contezza solo quando paghi la fattura al fornitore.

La scelta del corriere

Scelta spesso sottovalutatissima. Si va da quello che costa meno, senza sapere se la gestione del pacco sarà adeguata e soprattutto se la consegna sarà rapida e senza problemi di logistica.

Studiare ogni contratto è fondamentale. Spesso ci sono spese accessorie che non vengono prese in considerazione, ma che poi nella fattura mensile fanno bella mostra di se. Ciò non toglie che se i pacchi viaggiano a destinazione veloci e senza intoppi, tanto vale accettarli senza starli eccessivamente a discutere con il loro commerciale.

Scegliere il corriere più adatto, non avendo un contatto diretto con il cliente finale è importante! Se vendi prodotti fragili, oltre a provvedere a un adeguato imballo, dovrai scegliere un’azienda che sappia gestire al meglio queste tipo di consegne, solo per citarti il primo esempio che mi viene in mente.

Gli imballaggi

L’imballo dovrà essere sempre adeguato per proteggere ciò che vendi.

Se vendi come noi articoli che non sono fragili (noi vendiamo abbigliamento sportivo), basteranno le buste che spesso gli stessi corrieri ti forniscono gratuitamente, ma ciò va valutato a dovere.

Se vendi un prodotto di qualità, spedirlo in un imballaggio dozzinale sarà un errore madornale. Uno scatolo robusto, ma anche personalizzato e bello da vedere sarà un’ulteriore “coccola” in più per chi riceve il pacco e, come abbiamo già scritto, una protezione ulteriore, se venderai oggetti che possono rompersi mentre viaggiano.

Sono spese aggiuntive. Sicuro di averle considerate? Mi sa di no.

Il CMS (Content Management System)

Se hai fatto bene la prima parte del lavoro, hai scelto sicuramente il CMS più adatto alle tue esigenze e se lo hai impostato per bene, ti aiuterà non solo a vendere ma anche a gestire correttamente il tuo magazzino.

A meno che tu non sia in grado di implementarlo da solo, qui i costi saranno importanti e direttamente proporzionali alla quantità della tua offerta.

Si può andare da poche migliaia di euro (sì. Migliaia, non centinaia, chiaro?) a decine di migliaia a seconda del progetto. Se pensi che si possa risparmiare proprio su questo punto, vuol dire molto francamente che non hai la minima idea di quello che stai facendo.

So che stai per obiettare che molti CMS come Woocommerce e Magento sono gratuiti, ma metterli in piedi, farli girare, dargli una veste grafica di qualità e caricare i prodotti (questo periodicamente) è un impresa che richiede l’assistenza di un’agenzia specializzata o di un ottima risorsa da assumere. Se non ci credi, prova a fare da solo.

Il sito!

Come ho scritto nella premessa, scordati di improvvisare proprio sul sito internet! È la tua vetrina. Lo devi rendere semplicemente perfetto!

Devi curare testi, grafica e immagini con precisione maniacale, studiando bene il copy di ogni singola sezione, presentando fotografie degne di un professionista del settore.

Ricordati che il cliente non può “toccare con mano” il prodotto, quindi devi essere tu a fare in modo che abbia quante più informazioni (senza esagerare!) possibili.

Ah! Il sito va aggiornato periodicamente sia nei contenuti che per la sua sicurezza e ci vuole tempo e competenza per farlo per bene. Affidati a chi lo sa fare davvero. Anche se costa (TANTO).

L’Hosting

Se alla parola “Hosting” la tua espressione ha assunto un tono interrogativo, vuol dire che non hai la minima idea di come fare e-commerce e cosa ancora più grave non hai fatto nessuno dei tre passi preliminari, citati più sopra.

Lo spazio che ospiterà il tuo sito deve essere nell’ordine:

  • stabile;
  • affidabile;
  • veloce.

Affidarsi a servizi di hosting economici, può essere comodo all’inizio, soprattutto quando non si avranno grossi volumi di traffico da gestire, ma successivamente, se le cose, come ti auguro, dovessero andare bene, cambiare server o proprio fornitore potrebbe essere un’avventura da incubo.

Trasferire un dominio e migrare un sito completo non è per nulla una passeggiata di salute! Noi lo abbiamo fatto in passato e tornando indietro, preferiremmo mille volte spendere di più in una prima fase, per risparmiare tempo, ulteriore denaro e fegato in quella successiva.

La Pubblicità

Puoi fare la SEO migliore del mondo, puoi ottimizzare al meglio ogni singola pagina e ogni scheda prodotto fino all’ultima virgola. Non basterà.

I potenziali clienti ti devono scoprire e devono essere messi in condizione di farlo.

Esistono due tipi di clienti. Quelli che sanno cosa cercano e quelli che ancora non lo sanno, ma nel momento in cui scoprono il tuo prodotto, ne saranno sicuramente interessati. Tecnicamente si parla di domanda consapevole e inconsapevole, ma è un tecnicismo da appassionati di marketing che non approfondiamo in questo post.

Google My Business (attenzione!)

Nei miei percorsi di formazione, quando spiego come funziona Google My Business, spesso devo spegnere l’entusiasmo per questo ottimo strumento gratuito.

Se vendete solo online infatti, non potete utilizzarlo, perché è rivolto esclusivamente ad attività commerciali e di servizi fisicamente raggiungibili dal cliente.

Quindi usatelo, ma solo se siete nella condizione di farlo.

I social network

Hai Facebook, hai Instagram, forse sei su Twitter, anche se ora te ne sei dimenticato ed è possibile che tu sia finito anche su Linkedin, perché pare sia “professionale”! Beh, è il momento di smettere di fare i giochini e di sfoggiare improbabili selfie con tanto di filtri magici.

I social network sono formidabili strumenti di marketing, non a costo zero, per intercettare quelle persone o quelle aziende che non ti conoscono, ma potrebbero essere interessate a ciò che vendi.

Devi studiare a dovere come utilizzarli, allocare un budget per la pubblicità e curare una comunicazione di qualità superiore anche a quella del sito, visto che sei letteralmente su una pubblica piazza (anche se online). Se preparare testi efficaci per il tuo sito internet è già decisamente complicato, farlo periodicamente su queste piattaforme, è un esercizio di pazienza e strategia degno di Sun Tzu.

Conclusione

Spero ti sia chiaro, dopo aver letto quanto scritto qui sopra, che non puoi assolutamente permetterti di aprire un e-commerce, se non programmi per bene ogni singolo passaggio che abbiamo citato.

Noi di Ressa.it siamo pronti a darti una mano e ad assisterti in questo percorso. Sappi però, che lavoreremo solo con persone davvero disposte a mettersi in gioco e a tirare fuori il budget necessario fino all’ultimo centesimo.

Non saremo mai tuoi soci. Il rischio è tuo e tale deve rimanere. Saremo i tuoi assistenti, insegnandoti con la nostra esperienza e la nostra competenza a lavorare con efficacia e successo!

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Gaspare Ressa

Statte, Taranto, Italy a Ressa Servizi
Quarantanni e oltre dal punto di vista anagrafico. Molti meno dal punto di vista mentale. Il Lego, il Subbuteo, il mare e il Calcio Napoli le passioni più grandi. Il culto del ruolo del portiere una religione pagana. Su Ressa.it condivido le mie idee sul marketing (preferibilmente locale) e sul webmarketing.

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