pagamento in contrassegno

Il contrassegno va inserito tra i metodi di pagamento accettati?

Francesco RessaEcommerce Leave a Comment

Il contrassegno è un metodo di pagamento che si concretizza al momento della consegna di uno o più oggetti acquistati a distanza.

La riscossione è affidata allo spedizioniere che diventa il tramite tra il venditore e l’acquirente. Questo servizio, siglato da un accordo tra corriere e venditore, prevede un costo variabile a seconda di quanto stabilito tra le parti.

L’uso del contante

Siamo un Paese storicamente e culturalmente diffidente. Questo si ripercuote anche sul modo in cui paghiamo. Tra i Paesi europei, siamo quelli che fanno maggior uso del contante, questo nonostante il massiccio uso di carte prepagate.

Secondo uno studio diffuso dalla Banca d’Italia, tra le cause strutturali che impediscono la diffusione dei pagamenti con carta e con quelli elettronici, ci sono l’alto indice di vecchiaia della popolazione e la larga diffusione degli sportelli ATM che facilitano il reperimento del contante.

Eppure siamo tra quelli che fanno maggior uso di carte prepagate, come la Postepay e quella rilasciata da PayPal. Un modo controllato per pagare online, mettendo a rischio esclusivamente il saldo disponibile.

Perché siamo così diffidenti in Italia a pagare con le carte o altri servizi elettronici come PayPal? Questo è quello che ho sentito in anni di attività come titolare di ecommerce:

  • incapacità a usare le carte
  • paura di furto dei dati
  • rischio di truffe e clonazioni

Sono rischi concreti e abbiamo sentito più volte notizie che riportassero arresti legati ad attività illecite dovute a carte clonate, ma il furto dei dati e le conseguenti attività fraudolente, avvengono anche e soprattutto in attività fisiche legate a prelievi e pagamenti.

Bisogna fare attenzione ovunque. Usare la propria carta online non è più rischioso che usarla fisicamente.

Da tutte queste paure, spesso ingiustificate e superabili prestando attenzione, deriva l’inossidabile resistenza del contrassegno, gioia e dolori di tanti imprenditori online.

I costi

La cifra può essere fissa o variare percentualmente a seconda dell’importo da incassare. La differenza non è da sottovalutare e va confrontata con lo scontrino medio della propria attività, così da capire quale possa essere la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Facciamo un esempio. I clienti di un ecommerce di abbigliamento sportivo spendono mediamente 70 euro. Il costo del contrassegno è di 4 euro. In questo caso, il servizio inciderebbe sul 5,71% del totale. Non poco.

Se però, invece del costo fisso, avessimo un accordo del 3% sul totale, ci accorgeremmo come questa soluzione sarebbe apparentemente la più appetibile. In realtà non è così. Immagina di dover incassare 250 euro. Con il costo bloccato a 4 euro, il contrassegno inciderebbe solo per l’1,6% del totale. Ma se dovessimo riservare al corriere il 3%, il costo salirebbe a 7,50 euro.

Come puoi intuire, molto dipende da ciò che vendi e quanto possa incidere sul totale. Esistono anche soluzioni ibride, con un fisso e una percentuale, ad esempio 2 euro + 1%.

Valutate, contrattate e confrontate le offerte.

Il rischio di reso

Dal punto di vista del venditore, il contrassegno ha criticità diverse da quelle che si possono avere con i pagamenti con carta.

Il rischio più concreto è che la consegna possa essere rifiutata a seguito di un ripensamento. In casi come questi, le possibilità sono due: riprendersi la merce, perdendo i costi del trasporto, oltre a quanto speso in tempo e lavoro; tentare di recuperare la vendita, contattando direttamente il cliente.

Nella seconda situazione, devi essere pronto a tutto. Per esperienza:

  • numero inesistente
  • squillo a vuoto
  • chiamata rifiutata
  • persona che non sa di cosa stai parlando
  • scuse varie da libretto delle giustificazioni
  • persona ignara della consegna rifiutata
  • persona pentita di aver rifiutato

Questa è solo una parte delle diverse situazioni in cui ci si può imbattere. E’ anche capitato che fosse la persona incaricata della consegna che, arbitrariamente, segnasse l’ordine come rifiutato.

Quali consigli possiamo dare da tutto questo? Innanzitutto, soprattutto se il valore della merce è alto, contatta il cliente per avere conferma dell’acquisto. Si ha conferma della veridicità del numero telefonico lasciato e si mostra al cliente attenzione nei suoi confronti.

Verifica bene i dati per la consegna. Possono essere stati inseriti male, oppure la funzione di inserimento automatico del browser decide di fare i capricci, valutando male i campi di inserimento dati. E se pensate ci siano errori? Contatta il cliente.

Non da ultimo, se l’email usata in fase di acquisto rimbalza (restituisce errore), vorrà dire che il cliente non avrà ricevuto conferma dell’ordine. Cosa fare? L’hai già pensato: contattalo.

I tempi di accredito

Un altro aspetto da tenere bene a mente è che i soldi incassati al momento della consegna, non arrivano immediatamente sul tuo conto corrente.

I tempi di accreditamento variano notevolmente a seconda del corriere con cui collabori. Si può passare da pochi giorni a diverse settimane!

Come starai già immaginando, non poter disporre in tempi rapidi del proprio denaro, può essere altamente limitante, soprattutto se necessario per pagare fornitori, imposte e tasse.

Presta perciò, molta attenzione ai giorni di accreditamento. Una settimana può andare bene, mentre un mese potrebbe essere eccessivo se gli incassi sono necessari nell’immediato per il buon funzionamento della tua attività.

Amazon non lo usa

Amazon non accetta i pagamenti in contrassegno. Già questo sarebbe un buon motivo per inserirli tra i propri metodi di pagamento.

Siamo consapevoli della forza di Amazon. La sua offerta e le condizioni a vantaggio del cliente sono difficilmente confrontabili con attività tradizionali che cercano di ottenere utili dalle vendite. Perché, se non lo sapessi, Amazon non guadagna nulla dal suo marketplace.

Proprio per questo, inserire un sistema ancora molto usato in Italia, diventa un elemento differenziante che non puoi scartare, soprattutto dopo quanto hai letto.

Inserisci il contrassegno come metodo di pagamento

Questo è il mio consiglio, semplice e diretto. Non è il sistema migliore, ma è ancora molto usato. Farne a meno preclude un’importante fetta di clientela potenziale.

A seconda della merce che vendi, la sua incidenza potrà variare sensibilmente. Non fare affidamento sui dati aggregati che vengono rilanciati da enti e associazioni, perché il valore è spesso contaminato da servizi come giochi, assicurazioni e biglietti per trasporti, che vengono pagati esclusivamente con altri mezzi.

Prova e informati. Come sempre, la migliore risposta è la dimostrazione sul campo. I risultati che otterrai, analizzati e confrontati, ti diranno se il contrassegno è uno strumento che può migliorare i risultati della tua attività.

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Figlio di commerciante. Mi laureo in Scienze politiche e frequento un Master in finanza e controllo di gestione, ma ho sempre seguito con interesse tecnologia, informatica e marketing. Ho unito le passioni e le ho trasformate in lavoro. Portierecalcio.it è la mia creatura più importante. Ressa.it è la condivisione di quello che ho imparato e realizzato.

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